Preghiera

LA PREGHIERA. DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA

LA PREGHIERA VOCALE

I. La preghiera vocale

2700 Con la sua Parola Dio parla all'uomo. E la nostra preghieraprende corpo mediante parole, mentali o vocali. Ma la cosa più importante è la presenza del cuore a colui al quale parliamo nella preghiera. « Che la nostra preghiera sia ascoltata dipende non dalla quantità delle parole, ma dal fervore delle nostre anime ». 179

2701 La preghiera vocale è una componente indispensabile della vita cristiana. Ai discepoli, attratti dalla preghiera silenziosa del loro Maestro, questi insegna una preghiera vocale: il « Padre nostro ». Gesù non ha pregato soltanto con le preghiere liturgiche della sinagoga; i Vangeli ce lo presentano mentre esprime ad alta voce la sua preghiera personale, dalla esultante benedizione del Padre, 180 fino all'angoscia del Getsemani. 181

2702 Il bisogno di associare i sensi alla preghiera interiore risponde ad un'esigenza della natura umana. Siamo corpo e spirito, e quindi avvertiamo il bisogno di tradurre esteriormente i nostri sentimenti. Dobbiamo pregare con tutto il nostro essere per dare alla nostra supplica la maggiore forza possibile.

2703 Questo bisogno risponde anche ad una esigenza divina. Dio cerca adoratori in Spirito e verità, e, conseguentemente, la preghiera che sale viva dalle profondità dell'anima. Vuole anche l'espressione esteriore che associa il corpo alla preghiera interiore, affinché la preghiera gli renda l'omaggio perfetto di tutto ciò a cui egli ha diritto.

2704 Essendo esteriore e così pienamente umana, la preghiera vocale è per eccellenza la preghiera delle folle. Ma anche la più interiore delle preghiere non potrebbe fare a meno della preghiera vocale. La preghiera diventa interiore nella misura in cui prendiamo coscienza di colui « al quale parliamo ». 182 Allora la preghiera vocale diventa una prima forma della preghiera contemplativa.



LA MEDITAZIONE

II. La meditazione

2705 La meditazione è soprattutto una ricerca. Lo spirito cerca di comprendere il perché e il come della vita cristiana, per aderire e rispondere a ciò che il Signore chiede. Ci vuole un'attenzione difficile da disciplinare. Abitualmente ci si aiuta con qualche libro, e ai cristiani non mancano: la Sacra Scrittura, particolarmente il Vangelo, le sante icone, i testi liturgici del giorno o del tempo, gli scritti dei Padri della vita spirituale, le opere di spiritualità, il grande libro della creazione e quello della storia, la pagina dell'« Oggi » di Dio.

2706 Meditare quanto si legge porta ad appropriarsene, confrontandolo con se stessi. Qui si apre un altro libro: quello della vita. Si passa dai pensieri alla realtà. A misura dell'umiltà e della fede che si ha, vi si scoprono i moti che agitano il cuore e li si può discernere. Si tratta di fare la verità per venire alla luce: « Signore, che cosa vuoi che io faccia? ».

2707 I metodi di meditazione sono tanti quanti i maestri spirituali. Un cristiano deve meditare regolarmente, altrimenti rassomiglia ai tre primi terreni della parabola del seminatore. 183 Ma un metodo non è che una guida; l'importante è avanzare, con lo Spirito Santo, sull'unica via della preghiera: Cristo Gesù.

2708 La meditazione mette in azione il pensiero, l'immaginazione, l'emozione e il desiderio. Questa mobilitazione è necessaria per approfondire le convinzioni di fede, suscitare la conversione del cuore e rafforzare la volontà di seguire Cristo. La preghiera cristiana di preferenza si sofferma a meditare « i misteri di Cristo », come nella lectio divina o nel Rosario. Questa forma di riflessione orante ha un grande valore, ma la preghiera cristiana deve tendere più lontano: alla conoscenza d'amore del Signore Gesù, all'unione con lui.



LA PREGHIERA CONTEMPLATIVA

III. La preghiera contemplativa

2709 Che cosa è la preghiera contemplativa? Santa Teresa risponde: « L'orazione mentale, a mio parere, non è che un intimo rapporto di amicizia, nel quale ci si intrattiene spesso da solo a solo con quel Dio da cui ci si sa amati ». 184

La preghiera contemplativa cerca « l'amore dell'anima mia » (Ct 1,7). 185 È Gesù e, in lui, il Padre. Egli è cercato, perché il desiderio è sempre l'inizio dell'amore, ed è cercato nella fede pura, quella fede che ci fa nascere da lui e vivere in lui. Si può meditare anche nella preghiera contemplativa, ma lo sguardo è rivolto al Signore.

2710 La scelta del tempo e della durata della preghiera contemplativa dipende da una volontà determinata, rivelatrice dei segreti del cuore. Non si fa preghiera contemplativa quando si ha tempo: si prende il tempo di essere per il Signore, con la ferma decisione di non riprenderglielo lungo il cammino, quali che siano le prove e l'aridità dell'incontro. Non si può meditare sempre; sempre si può entrare in preghiera contemplativa, indipendentemente dalle condizioni di salute, di lavoro o di sentimento. Il cuore è il luogo della ricerca e dell'incontro, nella povertà e nella fede.

2711 L'entrata nella preghiera contemplativa è analoga a quella della liturgia eucaristica: « raccogliere » il cuore, concentrare tutto il nostro essere sotto l'azione dello Spirito Santo, abitare la dimora del Signore che siamo noi, ridestare la fede per entrare nella presenza di colui che ci attende, far cadere le nostre maschere e rivolgere il nostro cuore verso il Signore che ci ama, al fine di consegnarci a lui come un'offerta da purificare e da trasformare.

2712 La preghiera contemplativa è la preghiera del figlio di Dio, del peccatore perdonato che si apre ad accogliere l'amore con cui è amato e che vuole corrispondervi amando ancora di più. 186 Ma egli sa che l'amore con cui risponde è quello che lo Spirito effonde nel suo cuore; infatti, tutto è grazia da parte di Dio. La preghiera contemplativa è l'abbandono umile e povero all'amorosa volontà del Padre in unione sempre più profonda con il Figlio suo diletto.

2713 Così la preghiera contemplativa è la più semplice espressione del mistero della preghiera. La preghiera contemplativa è un dono, una grazia; non può essere accolta che nell'umiltà e nella povertà. La preghiera contemplativa è un rapporto di alleanza, concluso da Dio nella profondità del nostro essere. 187 La preghiera contemplativa è comunione: in essa la Santissima Trinità conforma l'uomo, immagine di Dio, « a sua somiglianza ».

2714 La preghiera contemplativa è anche il tempo forte per eccellenza della preghiera. Durante la preghiera contemplativa, il Padre ci rafforza potentemente con il suo Spirito nell'uomo interiore, perché Cristo abiti per la fede nei nostri cuori e noi veniamo radicati e fondati nella carità. 188

2715 La preghiera contemplativa è sguardo di fede fissato su Gesù. « Io lo guardo ed egli mi guarda », diceva, al tempo del suo santo Curato, il contadino d'Ars in preghiera davanti al Tabernacolo. 189 Questa attenzione a lui è rinuncia all'« io ». Il suo sguardo purifica il cuore. La luce dello sguardo di Gesù illumina gli occhi del nostro cuore; ci insegna a vedere tutto nella luce della sua verità e della sua compassione per tutti gli uomini. La preghiera contemplativa porta il suo sguardo anche sui misteri della vita di Cristo. In questo modo conduce alla « conoscenza interiore del Signore » per amarlo e seguirlo di più. 190

2716 La preghiera contemplativa è ascolto della Parola di Dio. Lungi dall'essere passivo, questo ascolto si identifica con l'obbedienza della fede, incondizionata accoglienza del servo e adesione piena d'amore del figlio. Partecipa al « sì » del Figlio fattosi Servo e al « fiat » della sua umile serva.

2717 La preghiera contemplativa è silenzio, « simbolo del mondo futuro » 191 o « silenzioso amore ». 192 Nella preghiera contemplativa le parole non sono discorsi, ma come ramoscelli che alimentano il fuoco dell'amore. È in questo silenzio, insopportabile all'uomo « esteriore », che il Padre ci dice il suo Verbo incarnato, sofferente, morto e risorto, e che lo Spirito filiale ci fa partecipare alla preghiera di Gesù.

2718 La preghiera contemplativa è unione alla preghiera di Cristo nella misura in cui fa partecipare al suo mistero. Il mistero di Cristo è celebrato dalla Chiesa nell'Eucaristia, e lo Spirito Santo lo fa vivere nella preghiera contemplativa, affinché sia manifestato attraverso la carità in atto.

2719 La preghiera contemplativa è una comunione d'amore portatrice di vita per la moltitudine, nella misura in cui è consenso a dimorare nella notte oscura della fede. La notte pasquale della risurrezione passa attraverso quella dell'agonia e della tomba. Il suo Spirito (e non la « carne » che è « debole ») fa sì che nella preghiera contemplativa traduciamo in vita questi tre tempi forti. E necessario acconsentire a vegliare un'ora con lui. 193



LA LITURGIA DELLE ORE

La Liturgia delle Ore è una preghiera della Chiesa che santifica i diversi momenti della giornata, prolunga la lode Eucaristica e permette a ciascuno di essere unito, nella preghiera, a tutti i cristiani del mondo, anche se preghiamo da soli o in un piccolo gruppo. E’ davvero un bel modo di essere in Comunione con il Mondo, la Chiesa e la Storia: con il Mondo perché i Salmi, le preghiere che si usano in questa Liturgia, ti fanno vivere diversi sentimenti e stati d’animo chiedendo di condividerli anche se tu non li vivi perché così potrai essere a fianco a qualcuno, almeno spiritualmente; in Comunione con la Chiesa perché in tutto il mondo si prega con questo strumento: le parole che tu proclami le sta proclamando qualcun altro nel mondo; in Comunione con la Storia perché ti unisci all’antica tradizione di Israele che pregava con questi Salmi raccolti nella Bibbia.

Fino al Concilio Vaticano II la Liturgia delle Ore (chiamato Ufficio divino) era riservato ai sacerdoti, in quanto, storicamente, il popolo di Dio era incolto ed analfabeta fino ai primi decenni del sec. XX. Ma la Costituzione Apostolica Sacrosanctum Concilium apre e raccomanda l'apertura ai laici

100. Procurino i pastori d'anime che, nelle domeniche e feste più solenni, le ore principali, specialmente i vespri, siano celebrate in chiesa con partecipazione comune. Si raccomanda che anche i laici recitino l'ufficio divino o con i sacerdoti, o riuniti tra loro, e anche da soli. (SC 100)

La Liturgia delle Ore suddivide la giornata in 5 momenti principali chiamati Uffici. Ognuno di questi Uffici ha poi un nome proprio, a seconda di quale momento della giornata stia suggerendo di santificare con la preghiera.

Ufficio delle Letture. Si consiglia di iniziare il mattino presto con questa preghiera, che tuttavia, a differenza degli altri Uffici, può essere svolta in altri momenti della giornata.
Lodi Mattutine. Sono le preghiere per lodare Dio alle prime luci del giorno. Si recitano fino alle 9 del mattino, anche se, va detto, questa scansione temporale è davvero flessibile.
Ora Media. Si recita dopo le 9 del mattino e fino al primo pomeriggio e si divide in 3 Ore
-
Ora terza se è celebrata tra le 9 e le 12;
-
Ora Sesta se è celebrata tra le 12 e le 15;
-
Ora Nona se è celebrata dalle 15 fino al tramonto.
Vespri. Si recitano verso il tramonto, i. Infine, poco prima di 5° Compieta. Si recita prima di coricarsi, poichè si sta completando una giornata con il Signore.

In ognuno dei 5 Uffici, c'è la preghiera recitata dei Salmi che sono 150 preghiere raccolte in un unico libro contenuto nella Bibbia, appunto il Libro dei Salmi. In Israele si pregava e si prega ancora oggi usando principalmente queste preghiere. Anche Gesù l’ha fatto. Ognuna di queste 150 preghiere raccoglie stati d’animo diversi: alcune sono invocazioni a Dio di aiuto, altre di lamento, altre di gioia, altre di speranza, altre di lode. Erano preghiere per lo più cantate. Ecco perché, ancora oggi, si tende più che a recitarle a cantarle, specie nelle celebrazioni comunitarie.
La Liturgia delle Ore è una grande
esperienza di Chiesa, condivisione e di comunione oltre che di mediazione condividiamo le fatiche altrui per essere forza per chi non ce l’ha; stiamo vicini a chi gioisce per godere di questo dono e ridonarlo al mondo intero!
L’insieme di tutti i Salmi viene anche detto
Salterio, dal nome dello strumento a corde con cui si accompagnava il canto dei Salmi.
Ogni Salmo viene introdotto o da un versetto del Salmo stesso o da una breve acclamazione che da il senso del Salmo. Questa introduzione si chiama
Antifona; all’inizio del Salmo viene proclamata da un solista (detto Salmista) mentre alla fine viene proclamata insieme da tutti, se si tratta di una celebrazione comunitaria.
La revisione fatta dal Concilio ha introdotto più spazio alla Parola di Dio.
Es. l'
Ufficio delle Letture inizia sempre con un inno, una preghiera divisa in parti per essere cantata o proclamata a cori alterni. Poi vengono recitati 3 Salmi (o tre parti di un Salmo lungo). Dopo i 3 Salmi si leggono due letture. La prima è un brano della Bibbia mentre la seconda è un passo Patristico (ovvero il testo di “qualcuno” che nella Chiesa ha lasciato un insegnamento o un esempio) oppure si legge un pezzo di un documento della Chiesa (come i testi del Concilio Vaticano II).
Le
Lodi e Vespri iniziano sempre con un inno. Poi vengono recitati tre Salmi (uno di essi può essere un Cantico, ovvero una preghiera presa da un altro libro della Bibbia ma che “funziona” come un Salmo). Dopo i tre Salmi si legge una lettura breve cioè qualche versetto di un libro della Bibbia. Dopo una piccola pausa di silenzio si proclama il Responsorio, una breve preghiera in cui si ripete una piccola acclamazione. Segue poi la recita di un Cantico: alle Lodi è detto “Benedetto” e contiene le parole di Zaccaria, marito di Elisabetta; al Vespro è detto “Magnificat” e contiene le parole di Maria. La preghiera delle Lodi e dei Vespri finisce sempre con piccole preghiere sullo stile delle preghiere dei fedeli dette invocazioni (alle Lodi) o intercessioni (ai Vespri). La conclusione è data dalla recita del Padre Nostro e da un’orazione finale. Una nota: i Vespri della Domenica vengono chiamati “Secondi” poiché, secondo una tradizione antica, la Domenica inizia il Sabato sera. Così anche i Vespri del Sabato sera sono considerati Domenicali. Per distinguerli dagli altri, quelli del Sabato vengono così detti “Primi Vespri”; quelli della Domenica “Secondi Vespri”.
L'Ora Media e la Compieta sono Uffici più brevi: l’Ora Media si comporta come Lodi e Vespri fino alla Lettura Breve ma finisce solo con un brevissimo responsorio; la Compieta invece è formata solitamente da un solo salmo, dalla lettura breve, dal responsorio e da un Cantico. Finisce però sempre con una preghiera dedicata alla Vergine (detta Antifona Mariana).

Ma quali Salmi devo recitare?

La Liturgia delle Ore ha già scelto quali Salmi farci recitare per ogni giorno e per ogni Ufficio. Poiché i Salmi sono 150, la Liturgia delle Ore fa in modo che in 4 Settimane, celebrando ogni giorno tutte e cinque gli Uffici, i Salmi vengano recitati tutti. Per questo il Salterio è diviso in 4 settimane: avremo così, ad esempio, i Vespri del Lunedì della prima Settimana o le Lodi del Mercoledì della terza Settimana a seconda del giorno in cui siamo e della settimana del Salterio che stiamo usando!

È solo necessario sapere quale delle 4 settimane devo seguire, se voglio essere in “contemporanea” con tutta la Chiesa. Per farlo la Chiesa si è organizzata in questo modo che solo all’apparenza sembra complicato.

Prima di tutto ha diviso l’anno in parti, che non corrispondono ai nostri mesi e giorni. Per questo lo chiama Anno Liturgico. Nell’anno liturgico ci sono 5 momenti principali:

  • Tempo di Avvento, con cui inizia l’anno (da fine Novembre fino a Natale). E’ formato da 4 settimane. Così la prima Domenica di Avvento corrisponde anche alla prima Settimana del Salterio (prima settimana della Liturgia delle Ore).

  • Tempo di Natale, che va da Natale fino al Battesimo di Gesù. Anche qui: con il Natale si ricomincia dalla prima Settimana, perché è un nuovo momento, tempo liturgico.

  • Tempo Ordinario, che va dal Battesimo di Gesù fino alla Quaresima per prendersi una pausa; riprende, infatti, dopo Pentecoste e fino all’Avvento dopo. E’ formato da 34 settimane. Alle prime 4 corrispondo le 4 del Salterio, ovviamente. E dalla quinta? Si ricomincia da capo! Per intenderci: alla quinta settimana del Tempo Ordinario (che inizia sempre di Domenica, quindi potremo dire alla Quinta domenica del Tempo Ordinario) si ricomincia e dalla prima della Liturgia delle Ore (alla Sesta del tempo Ordinario la seconda della Liturgia delle Ore ed avanti così….).

  • Tempo di Quaresima, che ci prepara a Pasqua ed è formata da 5 Settimane: dalla prima Domenica di Quaresima si riprende con la prima del Salterio;

  • Tempo di Pasqua che va da Pasqua a Pentecoste e dura circa 7 settimane. Con il solito metodo s’individua la Settimana del Salterio e si procede normalmente.


GRUPPI DI PREGHIERA

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

L’AdP, oggi Rete Mondiale di Preghiera del Papa (RMPP), è un servizio alla Chiesa Cattolica diffuso in tutto il mondo, compatibile con tutti i tipi di associazioni e movimenti, che propone la spiritualità del Cuore di Gesù per aiutare tutti i membri della Chiesa a vivere pienamente il Battesimo e l’Eucaristia nello spirito del sacerdozio comune dei fedeli.L’ AdP propone tre impegni fondamentali:

• L’Offerta quotidiana

• La Consacrazione

• La Riparazione

Esercizi spirituali AdP 2022

I giorni 21-23 ottobre 2022 si sono svolti gli esercizi spirituali a Donigala Fenughedu (Or), guidati da Padre Renato Colizzi sj, direttore nazionale RMPP ( Rete Mondiale di Preghiera del Papa), con la partecipazione del presidente nazionale Padre Francesco Draicchio sj, di Padre Enrico Deidda sj direttore diocesano e guida spirituale, che ci ha accompagnato con le confessioni, e del diacono Aldo Mascia, direttore regionale della Sardegna.

Erano presenti vari gruppi delle diocesi di Oristano, Nuoro, Alghero e Cagliari accompagnati dai rispettivi presidenti.

Il tema degli Esercizi era:

II Cammino del Cuore: “Fare di Cristo il Cuore del Mondo “

Padre Renato Colizzi SJ inizia parlando della rete mondiale di preghiera voluta da Papa Francesco e dal direttivo AdP, opera Pontificia di cui noi siamo un piccolo ramo.

Illustra quindi il nostro percorso spirituale: un cammino interiore che ci porta a vedere la Bibbia con gli occhi di Gesú, che ci rende delle persone viventi, in quanto più conosciamo il suo Cuore trafitto, più ci rendiamo conformi a Lui, leggendo gli avvenimenti con i Suoi occhi ed i Suoi sentimenti per essere porte vive nell'Adp.

Un caposaldo della nostra spiritualità è l'offerta quotidiana, che è la spina dorsale della nostra vita perchè ci vedere la santità nelle piccole cose vissute con l' amore di Gesù. Quindi è un cammino del cuore che comincia da uno sguardo sulla Creazione che è, per analogia entis, una manifestazione dell'amore che Dio ha per noi: bisogna contemplarla perché tutta la Creazione ci parla di Lui.

Ci viene proposto un cammino in quattro passi.

Primo passo: ln principio era l'Amore

Partendo dal testo di lsaia 43,16-21 in cui il profeta invita a non pensare più alle cose passate ma a vedere la novità che Dio ha fatto per il suo popolo, al ritorno dall'esilio in Babilonia: “Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa” (v.19).

Ogni volta che Dio interviene a favore del suo popolo é un atto di ri-creazione. L'intervento di Dio nella storia della salvezza ci rende testimoni, rinnova la sua alleanza e ci rende suo popolo, sua proprietà, sua appartenenza.

Secondo passo: Un cuore inquieto e bisognoso

Nel salmo 62 (63) il salmista che è Davide, si trova nel deserto di Giuda.

Il deserto rappresenta la sua anima che ha bisogno di Dio, e come la terra arida ha bisogno di acqua, al mattino l'anima desidera andare verso di Lui che é il suo sostegno (v.2)

Poi l'immagine del banchetto (v.6) sta a rappresentare il Signore che sazia con la sua gloria, la nostalgia di Davide, il suo anelante desiderio di trovare il Signore nel Suo tempio.

Terzo passo: Un mondo scoraggiato, la storia dell'indemoniato

Nel brano di Mc 5,1-20 vediamo l'indemoniato di Gerasa che ha la sua casa fra le tombe. Possiamo pensare a certi luoghi dove la gente non comunica più. In questo contesto si rispecchiano tutte le persone che non vivono la vera vita, che non riescono a entrare in comunione con Dio e tra di loro, le persone che vivono delle situazioni di pericolo, guerre, omicidi, grida, malessere. La bellezza dell'uomo viene offuscata ed è deformata, come quella dell' indemoniato.

Il Geraseno, dopo l' incontro col Signore Gesù, viene trasformato. "Videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente" (v.15).

Questo testo mostra come il Signore Gesù rimette in ordine la nostra vita e ci invita a tornare nelle nostre case ad annunciare come la sua Misericordia ci trasforma.

Quarto passo: Dio manda suo Figlio per salvarci.

Il testo biblico di riferimento (Mt 11, 25-30) ci mostra il Cuore da cui lasciarci ammaestrare. Qual è il dono che Gesù ci consegna? Quello della sua stessa intimità col Padre: “Nessuno conosce il figlio se non il Padre e nessuno conosce il Padre se non il figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo" (v.27).

Tutto il Vangelo ci fa vedere la benevolenza e l'amore che Gesù ha per il Padre. I sapienti e i dotti non gli hanno creduto mentre i poveri e i piccoli sì. Gesù è vicino a chi è stanco e affaticato, ma anche a quelli che non credono e li vuole alleggerire perché il Suo giogo è leggero.(v.30)

Nel sì di Gesù c'è il disegno del Padre, che rifiuta i potenti e accoglie i piccoli e i bisognosi, in cui ritrovíamo il nostro sì e il nostro bisogno di farci piccoli per entrare nel suo Regno. Lasciamoci trasformare dal sì di Gesù, perché il suo giogo è dolce e leggero, e dà un senso di pienezza e di autentica gioia che sgorga nel cuore nonostante i sacrifici e le fatiche che facciamo.

Padre Francesco Draicchio ci ha insegnato come ci dobbiamo mettere alla presenza del Signore aiutandoci per la meditazione, cercandolo nel silenzio del nostro cuore, allontanando tutti i pensieri e tutte le preoccupazioni che ci assalgono, facendoci accompagnare dal nostro respiro con il rilassamento fisico. Fare spazio al Signore immaginando che scenda come il respiro nel nostro intimo, immaginando un luogo bianco e dorato. Il Signore è dentro di noi e lo dobbiamo ascoltare.

Padre Renato Colizzi ha continuato commentando il brano di Giovanni 13: Gesù che si fa servo e che lava í piedi ai discepoli, insegnandoci ad essere servitori gli uni degli altri.

Nell'ultimo brano (Luca 24,13-31) ha commentato l'incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus. Essi erano tristi per la morte di Gesù ma lo riconoscono mentre spezza il pane. Allora si resero conto che il loro cuore ardeva mentre Gesù parlava: questo dovrebbe accadere anche noi nella Santa Messa.

Padre Renato ci ha parlato infine del Cuore trafitto di Gesù, con la ferita sempre aperta affinché possiamo dimorare sempre nel suo cuore.

A tale proposito ci ha riportato un dialogo tra santa Margherita Maria e Gesù che le era apparso in visione. Ella chiese a Gesù: "Perché Giovanni ha posato il suo capo nel suo cuore?" Gesù rispose che la devozione al Sacro Cuore avrebbe avuto un grande rilancio e specialmente negli ultimi tempi sarebbe servito per rinsaldare la fede.

Aldo Mascia ci ha detto che vuole promuovere un nuovo slancio missionario dell'Adp: unirci con tutte le diocesi per confrontarci nel cammino spirituale.

Infatti ultimamente con alcuni abbiamo perso i contatti sia per l'età avanzata dei responsabili, che per la mancanza di nuove leve.

Dopo la catechesi abbiamo dialogato aprendo il nostro Cuore, guidati dalla presenza dello Spirito Santo.

Questi giorni di ritiro sono stati proficui per tutti. Nel silenzio Gesù ha parlato nei nostri cuori.

Con la gioia nel cuore ci siamo salutati dopo aver ringraziato i promotori per la buona riuscita di questo ritiro, con la speranza di poterlo ripetere.


LEGIO MARIAE

La vita della Legio Mariae si basa sulla fede nell’azione dello Spirito e della Vergine nell’opera della Redenzione e della diffusione del regno di Dio nel mondo. Obiettivi dell’associazione sono la santificazione dei propri membri, la partecipazione alla missione evangelizzatrice con l’apostolato tra coloro che sono lontani dalla Chiesa; le visite agli ammalati, ai carcerati, alle famiglie bisognose; l’insegnamento del catechismo; la formazione dei giovani; l’alfabetizzazione degli immigrati; il sostegno ai tossicodipendenti e alle prostitute; la celebrazione della liturgia della Parola e di incontri di preghiera nei luoghi sprovvisti di sacerdoti. Oltre alle riunioni settimanali di formazione, i membri – incoraggiati a consacrarsi a Maria secondo la spiritualità di san Luigi Maria di Monfort – partecipano a ritiri spirituali annuali e si impegnano a recitare quotidianamente la “Catena Legionis”, preghiera alla Vergine che costituisce il loro vincolo di unione

RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO

A partire dalla consapevolezza dell’azione dello Spirito e della grazia battesimale, il RnS propone un cammino di conversione e di vita nuova nel quale riscoprire la potenza dei Sacramenti, l’adesione vitale alla Parola di Dio, l’esercizio dei carismi, la vita fraterna, la testimonianza e la missione.

L’esperienza del Rinnovamento nello Spirito non consiste nel vivere una nuova spiritualità: l’attenzione privilegiata (sebbene non esclusiva) allo Spirito Santo e l’esperienza spirituale che ne deriva, spingono gli aderenti e i simpatizzanti del RnS a sperimentare un modo nuovo di essere cristiani e di vivere nella Chiesa, secondo la tradizione propria delle prime comunità cristiane. Ne deriva un rapporto esistenziale con la Parola di Dio, una più profonda partecipazione alla vita sacramentale, il desiderio di formazione, l’anelito alla vita fraterna, la volontà di testimoniare ed evangelizzare.


GRUPPI DI PREGHIERA P.PIO

I Gruppi di Preghiera sono frutto del Ministero sacerdotale di Padre Pio. Ai fedeli che andavano da lui, Padre Pio raccomandava di pregare. I Gruppi si riuniscono periodicamente (circa una volta al mese, sempre nello stesso giorno) pregano in comune, partecipano alla Messa, meditano sulle Sacre Scritture. Il cammino spirituale di ciascun Gruppo è affidato ad un sacerdote che lo guida con l’approvazione del proprio Vescovo. Il programma annuale e le attività di ogni Gruppo di Preghiera non sono specifici, ma sono gestiti dal Gruppo stesso, dagli eventuali animatori e responsabili e dalla guida spirituale.